Tuesday 25 February 2014

E se, zitto zitto, quatto quatto, Leonardo Di Caprio vincesse finalmente l'Oscar, ora che il "fenomeno McConaughey" è già passato di moda (forse)?

Un'immagine da "The Wolf of Wall Street" (di M. Scorsese, 2013)

Ah, quanta differenza fa un mese nell'effimero mondo di Hollywood!

A gennaio Matthew McConaughey - vincitore del Golden Globe come Miglior attore protagonista nella categoria "Film drammatico e del SAG come Miglior attore protagonista - era l'inatteso golden boy della cosiddetta "stagione dei premi", con la sua interpretazione decisamente originale e azzardata rispetto al curriculum da tipico bellimbusto delle commedie romantiche americane e tutti lo davano già vincitore del premio Oscar.

I suoi principali rivali avevano entrambi un punto debole: l'inglese Chiwetel Ejiofor - che poi ha vinto, meritandoselo, il BAFTA come Miglior attore protagonista per "12 anni schiavo", come vuole la tradizione isolazionista britannica - era relativamente poco conosciuto a Hollywood, nonostante sia stato assolutamente eccezionale per oltre un decennio (mai sentito parlare dello straordinario "Kinky Boots"?); Leonardo di Caprio - pur vincendo il Golden Globe nella categoria "Commedia o musical" - aveva su di sé un'aura negativa a causa delle controversie relative al film per cui è nominato, "The Wolf of Wall Street", in più occasioni definito volgare, pretenzioso e troppo lungo.

Tuttavia, sfumata la polemica su quest'ultimo, anche grazie alla vigorosa opera di smentita del regista Martin Scorsese, critici e votanti hanno avuto modo di concentrarsi sulla interpretazione larger than life di Leonardo Di Caprio, al quale - ingiustamente, si dice tuttora - è stata negata l'ambita statuetta.

La questione è riassunta benissimo da Owen Gleiberman, critico di Entertainment Weekly, che scrive:
"I think one reason he has a chance to pull an upset on Oscar night, whisking victory away from McConaughey, is that the whole “It’s time” vibe that’s been a cornerstone of this McConaughey moment applies, if anything, even more to Leo. As much as any actor, he has been carrying the damn industry for close to 20 years. Forget The Aviator and the unspeakably awful Gangs of New York. DiCaprio’s finest Scorsese performance may well be the one he gave in Shutter Island — at least, his finest until now. For in The Wolf of Wall Street, DiCaprio does what only a born movie star who is also an audacious actor can do: He uses the true-life character of Jordan Belfort to take us on a magic carpet ride of immorality. His speeches to the Stratton Oakmont offices are fascinatingly jacked up, full of manic movement and discovery — they’re pep talks turned into athletic events. The words, as Leo delivers them, give off a hum; it’s “Greed is good” remade into a corporate anthem of smash-your-enemies bravado. Watching The Wolf of Wall Street, of course we admire the way that Belfort does and says whatever he wants (that’s what we always love about movie gangsters, even when they don’t carry guns), but he also comes off as a closet madman, and that’s the honesty of DiCaprio’s performance" [link: The Best Actor race is the hottest ever. And yes, Leonardo could win by Owen Gleiberman]

Detto questo, occorre comunque scrivere a chiare lettere che McConaughey rimane il favorito per la vittoria e c'è chi non esclude la vittoria dell'intensissimo Ejiofor, non essendosi necessariamente spezzata la maledizione che vuole Di Caprio sempre vicino all'Oscar senza stringerlo tra le mani, e infine chi propende per una sorta di "premio alla carriera" al veterano Bruce Dern per "Nebraska".

L'unica cosa su cui concordano tutti è che Christian Bale, già vincitore per "The Fighter" e nominato quest'anno per "American Hustle" - interpretazione che diversi hanno definito la migliore della sua carriera, non vincerà.

Sunday 23 February 2014

Speciale Oscar 2014. Recensione breve: Blue Jasmine (di W. Allen, 2013)

Candidato ai premi Oscar: - Miglior attrice protagonista
                                                       - Miglior Attrice non protagonista
                                                    - Miglior sceneggiatura originale

“There’s a world of men out there who’d never think of ripping a phone out of the wall” 

Il genio di Woody Allen ha saputo cogliere più volte ciò che molti grandi autori non sono stati in grado di carpire: l’animo femminile. “Blue Jasmine” è esemplare in questo senso, al centro della storia vi è il rapporto tra due sorelle (adottive), in particolar modo la loro specularità nel ripetere gli errori del passato, specularità che nel corso della storia dà luogo ad una inattesa, originale e sottile forma di solidarietà ed affetto tra le due. Sebbene la sceneggiatura non sia esattamente tra le migliori di Allen, pur non mancando le folgoranti battute che ne caratterizzano lo stile, le interpretazioni di Cate Blanchett e Sally Hawkins – in particolar modo la prima, un mix straordinario (e assolutamente meritevole del premio Oscar) di fragilità e velleitarietà - sono sicuramente tra le migliori mai viste in un film di Allen, a tal punto da catturare empaticamente lo spettatore, che passa dal disprezzare gli evidenti difetti delle sorelle a tifare spudoratamente per entrambe, nella speranza che trovino un loro pur precario equilibrio interiore e non siano più “blue”. Cupo e brillante allo stesso tempo, questo è un film che tiene dall'inizio alla fine.

Monday 17 February 2014

BAFTA 2014: Winners/Vincitori

12 Anni Schiavo, vincitore del BAFTA come Miglior film


BEST FILM
12 YEARS A SLAVE Anthony Katagas, Brad Pitt, Dede Gardner, Jeremy Kleiner, Steve McQueen

DIRECTOR
GRAVITY Alfonso Cuarón

ORIGINAL SCREENPLAY
AMERICAN HUSTLE Eric Warren Singer, David O. Russell

ADAPTED SCREENPLAY
PHILOMENA Steve Coogan, Jeff Pope

LEADING ACTOR
CHIWETEL EJIOFOR 12 Years a Slave

LEADING ACTRESS
CATE BLANCHETT Blue Jasmine

SUPPORTING ACTOR
BARKHAD ABDI Captain Phillips

SUPPORTING ACTRESS
JENNIFER LAWRENCE American Hustle

ORIGINAL MUSIC
GRAVITY Steven Price

CINEMATOGRAPHY
GRAVITY Emmanuel Lubezki

EDITING
RUSH Dan Hanley, Mike Hill

PRODUCTION DESIGN
THE GREAT GATSBY Catherine Martin, Beverley Dunn

COSTUME DESIGN
THE GREAT GATSBY Catherine Martin

MAKE UP & HAIR
THE GREAT GATSBY Maurizio Silvi, Kerry Warn

SOUND
GRAVITY Glenn Freemantle, Skip Lievsay, Christopher Benstead, Niv Adiri, Chris Munro

SPECIAL VISUAL EFFECTS
GRAVITY Tim Webber, Chris Lawrence, David Shirk, Neil Corbould, Nikki Penny

FILM NOT IN THE ENGLISH LANGUAGE
THE GREAT BEAUTY Paolo Sorrentino, Nicola Giuliano, Francesca Cima

DOCUMENTARY
THE ACT OF KILLING Joshua Oppenheimer

ANIMATED FILM
FROZEN Chris Buck, Jennifer Lee

OUTSTANDING BRITISH FILM
GRAVITY Alfonso Cuaron, David Heyman, Jonas Cuaron

OUTSTANDING DEBUT BY A BRITISH WRITER, DIRECTOR OR PRODUCER
KIERAN EVANS (Director/Writer) Kelly + Victor

BRITISH SHORT ANIMATION
SLEEPING WITH THE FISHES James Walker, Sarah Woolner, Yousif Al-Khalifa

BRITISH SHORT FILM
ROOM 8 James W. Griffiths, Sophie Venner

THE EE RISING STAR AWARD (voted for by the public)
WILL POULTER