Wednesday 7 July 2010

Eclipse (D. Slade, 2010)


Un esercito di vampiri assetati è in marcia verso Forks, spargendo terrore e distruggendo tante vite, con un unico obiettivo: annientare il clan dei Cullen. Chi è il burattinaio che si nasconde dietro ad una operazione così sadica? E soprattutto, perché uno sconosciuto si è introdotto nella casa di Bella (Kristen Stewart), sottraendo un semplice maglioncino rosso?
In sé considerato, "Eclipse" è un'opera cinematografica di grande valore artistico, affidata ad un timoniere, il regista britannico David Slade ("30 giorni di buio", "Hard Candy"), il cui genere naturale è l'horror...e si vede. La matrice letteraria è caratterizzata da un certo "immobilismo", sia in termini di sviluppo della trama che di passaggi descrittivi, e privilegia nettamente il dialogo sull'azione, rendendo decisamente ardua l'impresa dell'adattamento cinematografico, che nelle mani sbagliate si sarebbe tradotto in un autentico colpo di sonno. Al contrario, il film è il risultato di un sapiente bilanciamento tra azione, avventura e dramma romantico, con qualche fondamentale dose di humour che mancava nelle pellicole anteriori, e finisce per appassionare, anche grazie alla mancanza dei famigerati momenti "LOL" dai quali "New Moon" non andava esente. Qualcuno si è lamentato delle scene d'azione, avendo constatato la pressoché totale assenza di spargimenti di sangue, e tuttavia simili critiche sono difficilmente condivisibili, dal momento che il film si conforma al rigueur e alla (rara) sobrietà con cui Stephanie Meyer descrive tali momenti. Le scene di dialogo sono indubbiamente molto lunghe e, in alcuni casi, accompagnate da un flashback ma non annoiano perché mettono in luce interessanti sfumature caratteriali dei personaggi di volta in volta considerati, tra l'altro non solo quelli principali. I tre interpreti principali dimostrano di aver raggiunto finalmente la maturità attoriale e si destreggiano abilmente fra i tormenti amorosi che diventano sempre meno adolescenziali e tendono invece a proiettarsi nel mondo degli adulti, mentre gli altri non si limitano a fare da contorno, bensì asseriscono con forza la propria individualità. "Eclipse" è tutt'altro che un film riservato a fanciulle isteriche con encefalogramma piatto, in quanto compie uno sforzo intellettuale che deve tuttavia fare i conti con il franchise a cui è legato a doppio filo. In altri termini, qualsiasi film dalla saga di "Twilight" prescinde dal reale valore della pellicola nel momento in cui diventa il punto di riferimento di una spietata ed efficace operazione di marketing e, tra gossip, pubblicità e gadget, un'opera d'arte diventa un prodotto di consumo qualunque. "Eclipse" è un bel film, ma per essere apprezzato necessita di spettatori liberi da pregiudizi e, soprattutto, ben informati. Infatti, l'unica (importante) pecca che si può attribuire al film è quella di non essere autonomo rispetto ai precedenti, dati i continui riferimenti agli accadimenti svoltisi nei medesimi. Con un po' di buona volontà, chi non ha ancora visto i primi due capitoli della saga è semplicemente invitato ad approntare un bagaglio informativo di modo da poter assistere ad uno spettacolo notevole che vale sicuramente il prezzo del biglietto.

Monday 8 March 2010

82nd Academy Awards: un bilancio conclusivo.


Alcuni PRO e CONTRA della cerimonia 2010 (NON è una classifica).


PRO

- Il maggior spazio dedicato alle colonne sonore, troppo spesso ignorate;

- La rassegna di clip dedicati alle interpetazioni nominate, reintrodotta dopo anni di assenza;

- Le freddure di Steve Martin, seppur poche rispetto agli altri anni;

- Il Na'vi interpretato da Ben Stiller;

- La gioia bambinesca di Jeff Bridges;

- Il clip di presentazione dei nominati per il miglior film d'animazione;

- La generale nonché insolita eleganza degli abiti, salvo qualche eccezione;

- Gli sguardi e le parole di affetto tra Sandra Bullock e Meryl Streep.


CONTRA

- La noia mortale: la cerimonia si è trascinata per ore priva di sussulti, sorprese piacevoli o meno, cattiverie divertenti, discorsi memorabili e spontaneità. Tutto scontato. Qaunti sbadigli!;

- La "politicizzazione" di "The Hurt Locker", eccessivamente favorito per motivi chiaramente non inerenti alla (indubbia) qualità del film;

- Il troppo poco spazio lasciato ai divertentissimi presentatori Alec Baldwin e Steve Martin, il cui talento esplosivo non è stato sfruttato a dovere, e poche gag;

- La mancata esecuzione live delle cenzoni nominate;

- Gli ospiti visibilmente assonnati e reticenti;

- La discriminazione delle due categorie dei "non protagonisti", ai quali è stato concesso ingiustificatamente uno spazio decisamente più limitato di quello concesso ai "protagonisti";

- Il peso esplicitamente assegnato (nelle parole della presentatrice Barbara Streisand) al sesso e al colore della pelle di due dei nominati come miglior regista al di là di una qualunque considerazione relativa alla loro bravura;

- L'annuncio ex abrupto del vincitore come miglior film;

- Un inaspettatamente antipaticissimo George Clooney;

- Il balletto di apertura, scontato;
- Neanche una foto di gruppo nella press room per i quattro vincitori delle categorie attoriali.

In definitiva un'edizione deludente. Su queste note dolenti si chiude il mio reportage della stagione invernale dei premi cinematografici, in attesa del Festival di Cannes.

Academy Awards 2010. Lista dei vincitori.


"The Hurt Locker":
Miglior film
Miglior regista - Kathryn Bigelow
Miglior sceneggiatura originale - Mark Boal
Miglior montaggio
Miglior suono
Migliori effetti sonori

"Avatar"
Miglior fotografia
Miglior scenografia
Migliori effetti visivi

"Crazy Heart"
Miglior attore protagonista - Jeff Bridges
Miglior canzone originale - "The Weary Kind" - Ryan Bingham & T Bone Burnett

"Precious: based on the novel 'Push' by Sapphire"
Miglior attrice non protagonista - Mo'Nique
Miglior sceneggiatura non originale - Geoffrey Fletcher

"Up"
Miglior film d'animazione
Miglior colonna sonora originale - Michael Giacchino

"The Blind Side"
Miglior attrice protagonista - Sandra Bullock

"The Cove"
Miglior documentario

"El secreto de sus ojos"
Miglior film straniero (Argentina)

"Inglourious Basterds"
Miglior attore non protagonista - Christoph Waltz

"Star Trek"
Miglior trucco

"The Young Victoria"
Migliori costumi

Pergli altri premi, visitare il sito www.oscar.com

Sunday 7 March 2010

Academy Awards 2010: ZERO HOUR. Miglior attore protagonista e miglior attrice non protagonista: chi vincerà, chi dovrebbe vincere.


Candidati per il miglior attore protagonista.

Jeff Bridges - "Crazy Heart"
George Clooney - "Up in the Air"
Colin Firth - "A Single Man"
Morgan Freeman - "Invictus"
Jeremy Renner - "The Hurt Locker"

Chi vincerà: Jeff Bridges. Il suo Oscar apparterrà a quella categoria che può essere denominata "informale Oscar alla carriera". L'attore ha interpretato tantissimi ruoli ed ha già raggiunto un traguardo nella sua carriera, tale da potergli suggerire di abbandonare il cinema, anche se non è proprio decrepito. L'Academy ama i riconoscimenti tardivi.

Chi dovrebbe vincere: Jeff Bridges. Sebbene i miei gusti personali tendano unilateralmente verso lo splendido Colin Firth di "A Single Man", devo riconoscere che l'immersione totale dell'attore nel personaggio è assai commovente, agrodolce e carismatica, abbastanza da renderlo il giusto destinatario della statuetta.

Candidate per la miglior attrice non protagonista.

Penelope Cruz - "Nine"
Vera Farmiga - "Up in the Air"
Maggie Gyllenhaal - "Crazy Heart"
Anna Kendrick - "Up in the Air"
Mo'Nique - "Precious: based on the novel "Push" by Sapphire"

Chi vincerà: Mo'Nique. La sua interpretazione unisce due elementi che trovano largo favore nell'Academy: l'atteggiamento da Giunone nera e il sadismo virtuosistico. Si tratta di un mix potentissimo dal successo quasi assicurato.

Chi dovrebbe vincere: Mo'Nique. Niente da contestare. Sebbene la simpatia di Anna Kendrick sia contagiosa e la graziosa timidezza di Maggie Gyllenhaal estremamente convincente, la performance teatrale e la presenza imponente dell'attrice di "Precious" rendono la sua interpretazione larger than life e perciò pienamente meritevole.

Academy Awards 2010: ZERO HOUR. Miglior film: chi dovrebbe vincere.


Il mio voto ideale va a "District 9", a mio avviso un capolavoro assoluto. Originalissimo e agghiacciante, pieno di significati, meravigliosamente interpretato e visivamente sconvolgente, il film merita una lunga ed esaustiva riflessione che non sono ancora in grado di concepire, in quanto ancora scossa da ciò che ho visto e sentito.

Inoltre...

Questi sono i dieci film nominati all'Oscar:
AVATAR
THE BLIND SIDE
DISTRICT 9
AN EDUCATION
THE HURT LOCKER
INGLOURIOUS BASTERDS
PRECIOUS: BASED ON THE NOVEL "PUSH" BY SAPPHIRE
A SERIOUS MAN
UP
UP IN THE AIR

Questa è la lista che avrei voluto leggere io:
AVATAR
DISTRICT 9
THE HURT LOCKER
INGLOURIOUS BASTERDS
INVICTUS
PRECIOUS: BASED ON THE NOVEL "PUSH" BY SAPPHIRE
A SERIOUS MAN
A SINGLE MAN
STAR TREK
UP IN THE AIR

Academy Awards 2010: ZERO HOUR. Miglior film: la "guerra dei Roses" tra AVATAR e THE HURT LOCKER.


Nonostante quest'anno vi siano ben dieci candidati per il miglior film, alcuni immeritatamente, a maggior ragione perché vi sono degli esclusi illustri, i giochi sono quasi fatti e, a poche ore dalla cerimonia, la gara per conquistare il titolo di miglior film dell'anno è diventata una vera e propria "guerra dei Roses", un corpo a corpo tra gli ex-coniugi James Cameron e Kathryn Bigelow. Bisognerà attendere per constatare se avrà la meglio la vecchia Hollywood, ossia quella che privilegia i film che compiono passi da gigante nella storia del cinema e che propenderebbe dunque per "Avatar", oppure, a favore di "The Hurt Locker", la nuova Hollywood, che l'ha avuta vinta spesso negli ultimi anni a causa dell'accesso di nuovi membri all'Academy e di una modifica recentissima del sistema di votazione che dà a questa corrente una marcia in più. Chissà chissà...

The Hurt Locker (K. Bigelow, 2008)


9 Academy Award Nominations:
Best Picture
Best Director - Kathryn Bigelow
Best Actor in a Leading Role - Jeremy Renner
Best Original Screenplay - Mark Boal
Best Cinematography
Best Editing
Best Original Score
Best Sound
Best Sound Editing

"The Hurt Locker" non è propriamente un "film di guerra": le pellicole riconducibili a tale genere prendono posizione sul tema da loro trattato, direttamente o indirettamente. Questo film è "a-politico", in quanto, pur rappresentando un aspetto settoriale della guerra in Iraq, ossia quello della disattivazione di congegni esplosivi, non contiene alcun riferimento a presidenti, patrie, bandiere et cetera. Ciò che viene portato sullo schermo con uno stile schietto ed asciutto è il dramma di chi vive la guerra come realtà quotidiana, costantemente sospeso tra l'adrenalina e la depressione, costretto a rivolgere l'attenzione alla meccanica della guerra per schermarne l'orrore. Il sergente James, interpretato da uno straordinario Jeremy Renner (un'interpretazione così aspra, sofferente e carismatica mancava dai tempi di "Il Gladiatore"), è, agli occhi dei suoi commilitoni, un burlone irresponsabile: non rispetta le procedure di sicurezza e disinnesca le bombe come se fosse in un'officina di provincia. Quello che noi spettatori siamo chiamati a percepire è la motivazione di fondo che giustifica il suo bizzarro comportamento: il protagonista è sostanzialmente un uomo d'azione, che vuole lasciarsi sopraffare dal suo lavoro per non avere mai respiro e dover pensare a come la morte e l'affetto nei confronti di coloro che ha lasciato a casa influiscano sulla sua sensibilità. Egli non è un Terminator, ma neanche una versione idealizzata del soldato americano, gonfiata dagli alti ideali della democrazia, bensì un uomo reale, con tutte le sue debolezze, così vero da poter essere tanto il nostro vicino di casa quanto un passante incrociato per caso. Il suo punto di vista è la chiave di volta per comprendere il film, girato come un action movie crudo e tragico. I soldati gettati tra le sabbie irachene possono contare esclusivamente sulla solidarietà dei loro compagni di missione: è proprio in quei piccoli, apparentemente insignificanti momenti di aiuto e conforto che Kathryn Bigelow dà il tocco di grazia e regala qualche secondo di autentica ed impregiudicata commozione. L'unico cruccio che si potrebbe vantare nei confronti di questo film è quello di essere stato girato, senza alcuna ombra di dubbio, per le sale cinematografiche e, di conseguenza, quegli accorgimenti tecnici che hanno fatto salire vorticosamente il numero delle candidature all'Oscar potrebbero non essere sempre apprezzati in pieno.

Friday 5 March 2010

Academy Awards 2010: - 2. Miglior attore non protagonista. Chi vincerà, chi dovrebbe vincere.



Candidature per il miglior attore non protagonista.


Matt Damon - "Invictus"
Woody Harrelson - "The Messenger"
Christopher Plummer - "The Last Station"
Stanley Tucci - "The Lovely Bones"
Christoph Waltz - "Inglourious Basterds"

Chi vincerà: Christoph Waltz. L'ammirazione nei confronti della sua interpretazione è universale. La critica è spaccata sul giudizio da dare al film, ma nessuno litiga per stabilire se la prova dell'attore austriaco sia lodevole o meno, in quanto l'unicità del personaggio rende la bravura del suo interprete un dato di fatto. L'Academy non potrà ignorare questa performance e non avrebbe alcun motivo valido per preferire uno degli altri candidati, nonostante questa sia probabilmente la categoria più competitiva dell'anno tra quelle attoriali, dal momento che non vi è neanche una prova che non meriterebbe un Oscar.

Chi dovrebbe vincere: Christoph Waltz. Mi aggrego alle tante voci intessute di lodi: la sua interpretazione è sublime. Full stop. Per maggiori dettagli, siete invitati a leggere la recensione di "Bastardi senza gloria" su questo blog.

Thursday 4 March 2010

Bastardi senza gloria (Inglourious Basterds, Q. Tarantino, 2009)


8 Academy Award Nominations:

Best Picture
Best Director - Quentin Tarantino
Best Supporting Actor - Christoph Waltz
Best Original Screenplay - Quentin Tarantino
Best Cinematography (Fotografia) - Robert Richardson
Best Editing (Montaggio) - Sally Menke
Best Sound - Michael Minkler, Tony Lamberti, Mark Ulano
Best Sound Editing (Effetti sonori) - Wylie Stateman

Golden Globe, SAG, BAFTA Winner - Best Actor in a Supporting Role - Christoph Waltz

Palme d'Or Winner - Best Actor - Christoph Waltz

SAG Winner - Outstanding performance by a Cast in a Motion Picture

Quentin Tarantino ha un dono: la capacità di catturare immediatamente l'attenzione degli spettatori grazie a sequenze di apertura talmente memorabili da essere spesso incluse nell'antologia dei momenti cinematografici indimenticabili. Egli ha altresì il dono di portare alla luce il meglio nei suoi attori, ai quali spetta il difficile compito di sostenere il ritmo di dialoghi o monologhi lunghissimi e complessi. "Bastardi senza gloria" si inserisce perfettamente nel quadro della "vocazione tarantiniana", con tutti gli eccessi che questa comporta. Infatti, sebbene il film sia un concentrato di violenza trattata in modo grottesco, la genialità del regista è tutta riassunta nella prima sequenza, il cui protagonista assoluto è il sublime ed impareggiabile Christoph Waltz nel ruolo del colonnello SS Hans Landa, un nome già leggendario nelle classifiche dei migliori cattivi cinematografici di tutti i tempi. Waltz ha tratto dalla brillante sceneggiatura di Tarantino un personaggio irripetibile, senza ombra di dubbio pazzo e sadico, ma con una facade razionale e suadente, resa attraverso l'impostazione della voce e della gestualità, nonché tramite microespressioni che farebbero venire il capogiro al più abile degli psichiatri. Il suo alter ego Brad Pitt dà la conferma del suo naturale talento nell'interpretare personaggi comici e grotteschi, come aveva già fatto in "Burn after reading" dei fratelli Coen e, non a caso, il suo luogotenente Aldo Raine regala momenti di divertimento allo stato puro. Il resto del cast è in ottima forma e include guest stars azzeccatissime, come un esilarante Mike Myers nel ruolo del pomposo generale Ed Fenech. Purtroppo chi ha visto o vedrà il film doppiato non se lo è goduto o non se lo godrà più di tanto, a maggior ragione perché uno degli elementi più curiosi del film è rappresentato dal fatto che, nel corso della sua durata, vengono interscambiate ben quattro lingue, ossia tedesco, francese, inglese e italiano. In definitiva, Tarantino ha confezionato un fantasy western ambientato ai tempi della Seconda Guerra Mondiale e, nonostante vi sia qualche eccesso tipico dello stile registico che tuttavia aumenta la tensione costante tra il disgusto e la risata, l'assoluta originalità di innumerevoli sequenze rende questo film un godibilissimo prodotto artistico di alto livello.

Academy Awards 2010: - 3. Come si vota.



L'articolo riportato di seguito spiega con chiarezza le nuove modalità di voto stabilite dall'Academy e ne illustra i profili più problematici. Siete d'accordo?

Tuesday 2 March 2010

Academy Awards 2010: - 5. Miglior attrice protagonista. Chi vincerà, chi dovrebbe vincere.



Candidature per la miglior attrice protagonista.

Sandra Bullock - "The Blind Side"
Helen Mirren - "The Last Station"
Carey Mulligan - "An Education"
Gabourey Sidibe - "Precious: based on the novel "Push" by Sapphire"
Meryl Streep - "Julie & Julia"

Chi vincerà: Sandra Bullock. L' Academy ha sempre mostrato una certa tendenza a prediligere film "all American" a discapito di altre opere di maggiore qualità e "The Blind Side" non è un'eccezione. L'attrice interpreta in modo assai convincente una donna realmente esistita, la madre adottiva di un ragazzo di colore dalle origini poverissime che diventa una stella del football americano. La sua prova drammatica è notevole e purtroppo mortificata dallo sviluppo elementare del film. A mio avviso, era molto più incisiva nel film vincitore dell'Oscar "Crash", dove spiccava in una piccola parte non tenuta in sufficiente considerazione da parte della critica.

Chi dovrebbe vincere: Meryl Streep. Posto che non sono un'idolatra della meravigliosa signora, mi preme fare ben quattro osservazioni: in primo luogo, vincere un Oscar per un ruolo brillante è molto molto difficile e l'Academy seleziona tali ruoli con criteri molto (troppo) più selettivi di quelli drammatici; in secondo luogo, l'attrice non vince un Oscar dal 1983, pur avendo in seguito interpretato alcuni ruoli decisamente memorabili ed avendo raggiunto un totale di 16 candidature; in terzo luogo, la sua prova di bravura in "Julie & Julia" è la migliore che abbia reso negli ultimi dieci anni; infine, la sua interpretazione è la migliore di questa cinquina molto competitiva. Serve altro?


[Video] Un bel momento di solidarietà tra le due principali contendenti al "Nominees Luncheon" organizzato annualmente dall'Academy: http://www.youtube.com/watch?v=yoMfck4RIYc

Sunday 28 February 2010

Academy Awards 2010: - 7. Miglior colonna sonora. Chi vincerà, chi dovrebbe vincere.


A partire da oggi fino a domenica 7 marzo, ogni giorno sarà dedicato all'imminente cerimonia degli Oscar. In ciascun post esaminerò una determinata categoria di nominati, esprimendo un'opinione in merito a chi dovrebbe ricevere il premio e facendo una previsione in merito al probabile vincitore.

Candidature per la miglior colonna sonora.

AVATAR (James Horner)
(Audio: http://www.youtube.com/watch?v=2tSzZoOg9E8)

FANTASTIC MR. FOX (Alexandre Desplat)
(Audio: http://www.youtube.com/watch?v=fmXvCSsjU10)

SHERLOCK HOLMES (Hans Zimmer)
(Audio: http://www.youtube.com/watch?v=5XhkT3-e-YY)

THE HURT LOCKER (Marco Beltrami, Buck Sanders)
(Audio: http://www.youtube.com/watch?v=l_Xceg9MmUE)

UP (Michael Giacchino)
(Audio: http://www.youtube.com/watch?v=Q3YEJ7wpPog)

Chi vincerà: "UP". Michael Giacchino ha già fatto segno in tutte le principali cerimonie di premiazione che si sono susseguite fino ad ora e non vi è motivo per credere che non otterrà l'Oscar. Il compositore non è un estraneo al marchio PIXAR, avendo già composto la musica di "Gli Incredibili" e "Ratatouille", e l'anno scorso ha composto una colonna sonora a mio avviso troppo sottovalutata nella stagione dei premi, ossia quella di "Star Trek". La musica di "Up" rievoca i suoni della Hollywood classica, quella delle vecchie commedie un po' malinconiche, e forse questo ha fatto breccia nel cuore dei giurati.

Chi dovrebbe vincere: "AVATAR". Dal momento che una delle colonne sonore più incisive dell'anno è stata esclusa dalla rosa dei cinque, ossia quella di "A Single Man" di Abel Korzeniowski, precedentemente nominata al Golden Globe, la mia scelta ricade sulla musica composta dal romantico per eccellenza, il veterano James Horner ("Braveheart", "Titanic", "La Maschera di Zorro", "A Beautiful Mind" e molti altri). A differenza delle sue melodie più risalenti, in "Avatar" il compositore fa largo uso di strumenti tribali e percussioni, pur non abbandonando la sua vocazione naturale per le composizioni da orchestra, e il mix complessivo di pezzi corali e strumentali ha un impatto molto forte, capace di trasportare gli ascoltatori sul magico mondo di Pandora e di far loro percepire la sua bellezza.

Saturday 27 February 2010

Invictus (C. Eastwood, 2009)



2 Academy Award Nominations:
Best Actor in a Leading Role - Morgan Freeman
Best Actor in a Supporting Role - Matt Damon

Il film, tratto da eventi realmente accaduti, narra dell'incontro tra Nelson Mandela (Morgan Freeman) e il capitano della squadra di rugby sudafricana Francois Pienaar (Matt Damon) e dell'obiettivo comune che i due perseguirono.
Le critiche mosse nei confronti di questo film sono unidirezionali: l'assuefazione di Clint Eastwood alle ingiustizie più torbide che ha portato per anni sul grande schermo lo avrebbe disorientato e reso timido di fronte ad una storia fondamentalmente positiva. Di conseguenza, non avrebbe approfondito a sufficienza la figura di Nelson Mandela, qui interpretato dal saggio e carismatico Morgan Freeman, attore prescelto dallo stesso Mandela. Tuttavia, simili argomentazioni deviano abissalmente da quello che è lo scopo del film, non quello di ripercorrere la biografia di un uomo bensì di testimoniare la capacità dello sport, in particolare uno di quelli attualmente più svincolati dalla corruzione del "mercato", di unire le persone anche nei casi più disperati.
"Invictus" è un film poderoso come i suoi giocatori di rugby, adrenalinico grazie alla splendida fotografia di Tom Stern e supportato da un cast perfetto, all'interno del quale spicca uno strabiliante Matt Damon nel ruolo di Francois Pienaar (perfetto il suo accento sudafricano, a differenza di quello di Freeman), per sua sfortuna già victus nella corsa all'Oscar dal sublime Christoph Waltz di "Bastardi senza gloria".
L'aspetto maggiormente interessante è sicuramente dato dalla "multifocalità" della vicenda: la trama è unica, ma è raccontata da punti di vista molto diversi tra loro, ognuno con una propria motivazione alle spalle.
Innanzitutto vi è Mandela, che inizialmente vede nel campionato mondiale di rugby l'opportunita di lanciare in modo eclatante un messaggio politico di unione e finisce per essere egli stesso coinvolto nella fervente anticipazione di un qualunque tifoso, rinnovando il suo spirito guerriero indomabile nella convinzione che debba sempre essere possibile cambiare lo stato delle cose.
In secondo luogo vi è Pienaar, il simbolo della transizione dall'ideologia paterna dell'apartheid verso un nuovo modo di pensare dei cittadini sudafricani, coraggioso apostolo di un messaggio di pace inizialmente frainteso da entrambi i lati della divisione razziale.
In terzo luogo, vi è il cast corale dello staff presidenziale, nel quale ogni persona è in qualche modo influenzata dalla figura centrale e finisce per essere trasformata nel profondo, pronta a dare la vita per qualcosa di infinitamente più grande e importante.
Ciò che Eastwood trasmette ai suoi spettatori, senza propaganda politica o strepiti retorici (alla faccia di chi ha definito questo "un film dell'era Obama"!), è quel senso di dignità che porta a credere ed a combattere per qualcosa e chi si lascerà conquistare dalla sobria bellezza del film uscirà dal cinema con l'impulso, per quanto temporaneo, di portare a termine qualcosa di molto rilevante.

Il testo della poesia "Invictus" di W.E. Henley, che ha ispirato il titolo del film, si trova qui http://en.wikipedia.org/wiki/Invictus

Trailer originale:




Thursday 25 February 2010

Precious (Precious: based on the novel "Push" by Sapphire, L. Daniels, 2009)


Academy Award Nominee:
Best Picture
Actress in a leading role - Gabourey Sidibe
Actress in a supporting role - Mo'Nique
Directing - Lee Daniels
Adapted Screenplay - Geoffrey Fletcher
Film Editing - Joe Klotz
BAFTA Winner: Best Supporting Actress - Mo'Nique
Golden Globe Winner: Best Supporting Actress - Mo'Nique
SAG Award Winner: Best Supporting Actress - Mo'Nique
Critics Choice Award Winner: Best Supporting Actress - Mo'Nique
A giudicare dall'incipit, "Precious" potrebbe sembrare un qualunque film narrante la storia di una ragazza di colore emarginata. Non lo è. Il film è un originale ed amarissimo racconto di un orrore inconfessabile consumato tra le mura di un degradato appartamento di Harlem. Clarice "Precious" Jones potrebbe facilmente essere un cliché, quello della ragazza obesa priva di aspirazioni e destinata a passare la vita dietro alle casse di McDonald's o nei bagni pubblici delle stazioni, invisibile agli occhi altrui. Non lo è. I colori della sua immaginazione sono vividi, luminosi e raggianti, spiccano il volo nei momenti in cui sembrerebbe impossibile farli risplendere, nel bel mezzo di una turpitudine sulla quale calano il silenzio e la vergogna. Precious è un'amazzone, disillusa e, ciò nonostante, ferma nei propositi alla cui elaborazione assistiamo direttamente noi spettatori, fragile ma coraggiosa. Peccato che Lee Daniels non assecondi fino in fondo questo incredibile personaggio, meravigliosamente interpretato dall'esordiente Gabourey Sidibe. La prima parte del film è strabiliante nella sua autentica ruvidezza, priva di toni edificanti e black pride, e il cast è in stato di grazia, su tutti la strepitosa Mo'Nique nel ruolo della madre violenta di Precious, personaggio dotato di molte sfaccettature irriducibili ad un'unica prospettiva. La seconda parte risente della volontà registica di preferire la "questione sociale" alla vicenda umana, elemento che attenua la peculiarità del film pur non danneggiandone la qualità, indubbiamente molto alta. La commistione di dramma e musical funziona, in quanto il secondo obnubila in maniera efficace le scene più cruente o crudeli, eliminando il bisogno di ricorrere all'espediente della dissolvenza o, peggio, di mostrare tutto il mostrabile. Oltretutto, i percorsi mentali di Precious aumentano l'empatia degli spettatori, che di fronte al tripudio di luci, colori e musica sono perfettamente consapevoli di quello che sta accadendo in contemporanea nel mondo reale e potrebbero ritrovarsi in lacrime, agghiacciati, indignati, amareggiati, agguerriti. Un'ultima nota: è del tutto inimmaginabile pensare di poter vedere il film doppiato, in quanto l'essenziale suspension of disbelief non può aver luogo di fronte al melting pot di Harlem che parla "romano de Roma"!

Monday 15 February 2010

La bocca del lupo (P. Marcello, 2009)


Cronaca della vita quotidiana di emarginati residenti a Genova.

"La bocca del lupo" è, a dir poco, un film eclettico, imperfetto ma onesto. Le sequenze iniziali, nonché poche altre, sembrano rievocare quel legame quasi viscerale che unisce l'uomo e il mare, già esplorato nel capolavoro di R.J. Flaherty "L'uomo di Aran" (1934). Il sodalizio tra immagine e musica cattura l'immaginazione e il cuore dello spettatore appena prima che questi sia catapultato in una bruta realtà, narrata con grazia per mezzo di un'impostazione documentaristica priva di quella retorica strillata nella politica e in parte dell'opinione pubblica attuale. Infatti, i due interpreti principali sono ex detenuti, emarginati, alienati dalla società come i pescatori genovesi nel mare vuoto e burrascoso. Non vi è nessuna apologia, entrambi sono consapevoli delle scelte che hanno compiuto e rifuggono l'autocommiserazione sulla quale si innestano i discorsi paternalistici di figure prominenti che inneggiano alla rieducazione a tutti i costi. La loro solitudine è riflessa nell'angosciosa oscurità dei vicoli genovesi e la loro aridità spirituale, nata da una vita vissuta nel degrado, è resa per lo più tramite la costante ripetizione delle stesse formule lessicali e degli stessi atteggiamenti. L'affetto elementare, quasi disperato, che tiene insieme i due è commovente, così come la tenerezza senza fronzoli che essi esprimono reciprocamente. Le osservazioni da fare sarebbero ancora molte, ma l'aspetto più interessante del film è forse direttamente collegato al suo titolo, al di là del riferimento al romanzo di Remigio Zena. Cosa significa "la bocca del lupo" in questo specifico contesto? Ognuno avanzerà la propria opinione, dato che il materiale dal quale attingere è assai ricco di spunti, e tuttavia chi scrive ritiene di dover necessariamente ricondurre tale espressione al mare nella sua dinamicità. Infatti, esso non è concepito come mero elemento naturale, bensì come mangiatore del tempo e dei ricordi, forza inquieta e minacciosa, ma, allo stesso tempo, dotata di una purezza che trascende gli argini posti dall'uomo e capace di travolgere le piccolezze di quest'ultimo (le immagini del porto sono da antologia). La costante dialettica tra memoria e catarsi è il filo rosso della storia, se invero esiste una storia, e coinvolge tutti i personaggi, umani e non. La bocca del lupo è il limen, il fragile equilibrio sul quale si misura la dignità umana, capace di affrontare le onde eppure restia a saltare dallo scoglio, pur di non lasciare indietro un tenue barlume del passato, sempre accompagnato dalla lucida consapevolezza delle scelte fatte e dalla volontà di subirne le conseguenze.
Trailer: http://www.youtube.com/watch?v=Je9oRJ2PyqU

Tuesday 2 February 2010

Academy Awards 2010. Nominations.


Actor in a Leading Role

Jeff Bridges in “Crazy Heart”
George Clooney in “Up in the Air”
Colin Firth in “A Single Man”
Morgan Freeman in “Invictus”
Jeremy Renner in “The Hurt Locker”

Actor in a Supporting Role

Matt Damon in “Invictus”
Woody Harrelson in “The Messenger”
Christopher Plummer in “The Last Station”
Stanley Tucci in “The Lovely Bones”
Christoph Waltz in “Inglourious Basterds”

Actress in a Leading Role

Sandra Bullock in “The Blind Side”
Helen Mirren in “The Last Station”
Carey Mulligan in “An Education”
Gabourey Sidibe in “Precious: Based on the Novel ‘Push’ by Sapphire”
Meryl Streep in “Julie & Julia”

Actress in a Supporting Role

Penélope Cruz in “Nine”
Vera Farmiga in “Up in the Air”
Maggie Gyllenhaal in “Crazy Heart”
Anna Kendrick in “Up in the Air”
Mo’Nique in “Precious: Based on the Novel ‘Push’ by Sapphire”

Animated Feature Film

“Coraline” Henry Selick
“Fantastic Mr. Fox” Wes Anderson
“The Princess and the Frog” John Musker and Ron Clements
“The Secret of Kells” Tomm Moore
“Up” Pete Docter

Art Direction

“Avatar” Art Direction: Rick Carter and Robert Stromberg; Set Decoration: Kim Sinclair
“The Imaginarium of Doctor Parnassus” Art Direction: Dave Warren and Anastasia Masaro; Set Decoration: Caroline Smith
“Nine” Art Direction: John Myhre; Set Decoration: Gordon Sim
“Sherlock Holmes” Art Direction: Sarah Greenwood; Set Decoration: Katie Spencer
“The Young Victoria” Art Direction: Patrice Vermette; Set Decoration: Maggie Gray

Cinematography

“Avatar” Mauro Fiore
“Harry Potter and the Half-Blood Prince” Bruno Delbonnel
“The Hurt Locker” Barry Ackroyd
“Inglourious Basterds” Robert Richardson
“The White Ribbon” Christian Berger

Costume Design

“Bright Star” Janet Patterson
“Coco before Chanel” Catherine Leterrier
“The Imaginarium of Doctor Parnassus” Monique Prudhomme
“Nine” Colleen Atwood
“The Young Victoria” Sandy Powell

Directing

“Avatar” James Cameron
“The Hurt Locker” Kathryn Bigelow
“Inglourious Basterds” Quentin Tarantino
“Precious: Based on the Novel ‘Push’ by Sapphire” Lee Daniels
“Up in the Air” Jason Reitman

Documentary (Feature)

“Burma VJ” Anders Østergaard and Lise Lense-Møller
“The Cove” Nominees to be determined
“Food, Inc.” Robert Kenner and Elise Pearlstein
“The Most Dangerous Man in America: Daniel Ellsberg and the Pentagon Papers” Judith Ehrlich and Rick Goldsmith
“Which Way Home” Rebecca Cammisa

Documentary (Short Subject)

“China’s Unnatural Disaster: The Tears of Sichuan Province” Jon Alpert and Matthew O’Neill
“The Last Campaign of Governor Booth Gardner” Daniel Junge and Henry Ansbacher
“The Last Truck: Closing of a GM Plant” Steven Bognar and Julia Reichert
“Music by Prudence” Roger Ross Williams and Elinor Burkett
“Rabbit à la Berlin” Bartek Konopka and Anna Wydra

Film Editing

“Avatar” Stephen Rivkin, John Refoua and James Cameron
“District 9” Julian Clarke
“The Hurt Locker” Bob Murawski and Chris Innis
“Inglourious Basterds” Sally Menke
“Precious: Based on the Novel ‘Push’ by Sapphire” Joe Klotz

Foreign Language Film

“Ajami” Israel
“El Secreto de Sus Ojos” Argentina
“The Milk of Sorrow” Peru
“Un Prophète” France
“The White Ribbon” Germany

Makeup

“Il Divo” Aldo Signoretti and Vittorio Sodano
“Star Trek” Barney Burman, Mindy Hall and Joel Harlow
“The Young Victoria” Jon Henry Gordon and Jenny Shircore

Music (Original Score)

“Avatar” James Horner
“Fantastic Mr. Fox” Alexandre Desplat
“The Hurt Locker” Marco Beltrami and Buck Sanders
“Sherlock Holmes” Hans Zimmer
“Up” Michael Giacchino

Music (Original Song)

“Almost There” from “The Princess and the Frog” Music and Lyric by Randy Newman
“Down in New Orleans” from “The Princess and the Frog” Music and Lyric by Randy Newman
“Loin de Paname” from “Paris 36” Music by Reinhardt Wagner Lyric by Frank Thomas
“Take It All” from “Nine” Music and Lyric by Maury Yeston
“The Weary Kind (Theme from Crazy Heart)” from “Crazy Heart” Music and Lyric by Ryan Bingham and T Bone Burnett

Best Picture

“Avatar” James Cameron and Jon Landau, Producers
“The Blind Side” Nominees to be determined
“District 9” Peter Jackson and Carolynne Cunningham, Producers
“An Education” Finola Dwyer and Amanda Posey, Producers
“The Hurt Locker” Nominees to be determined
“Inglourious Basterds” Lawrence Bender, Producer
“Precious: Based on the Novel ‘Push’ by Sapphire” Lee Daniels, Sarah Siegel-Magness and Gary Magness, Producers
“A Serious Man” Joel Coen and Ethan Coen, Producers
“Up” Jonas Rivera, Producer
“Up in the Air” Daniel Dubiecki, Ivan Reitman and Jason Reitman, Producers

Short Film (Animated)

“French Roast” Fabrice O. Joubert
“Granny O’Grimm’s Sleeping Beauty” Nicky Phelan and Darragh O’Connell
“The Lady and the Reaper (La Dama y la Muerte)” Javier Recio Gracia
“Logorama” Nicolas Schmerkin
“A Matter of Loaf and Death” Nick Park

Short Film (Live Action)

“The Door” Juanita Wilson and James Flynn
“Instead of Abracadabra” Patrik Eklund and Mathias Fjellström
“Kavi” Gregg Helvey
“Miracle Fish” Luke Doolan and Drew Bailey
“The New Tenants” Joachim Back and Tivi Magnusson

Sound Editing

“Avatar” Christopher Boyes and Gwendolyn Yates Whittle
“The Hurt Locker” Paul N.J. Ottosson
“Inglourious Basterds” Wylie Stateman
“Star Trek” Mark Stoeckinger and Alan Rankin
“Up” Michael Silvers and Tom Myers

Sound Mixing

“Avatar” Christopher Boyes, Gary Summers, Andy Nelson and Tony Johnson
“The Hurt Locker” Paul N.J. Ottosson and Ray Beckett
“Inglourious Basterds” Michael Minkler, Tony Lamberti and Mark Ulano
“Star Trek” Anna Behlmer, Andy Nelson and Peter J. Devlin
“Transformers: Revenge of the Fallen” Greg P. Russell, Gary Summers and Geoffrey Patterson

Visual Effects

“Avatar” Joe Letteri, Stephen Rosenbaum, Richard Baneham and Andrew R. Jones
“District 9” Dan Kaufman, Peter Muyzers, Robert Habros and Matt Aitken
“Star Trek” Roger Guyett, Russell Earl, Paul Kavanagh and Burt Dalton

Writing (Adapted Screenplay)

“District 9” Written by Neill Blomkamp and Terri Tatchell
“An Education” Screenplay by Nick Hornby
“In the Loop” Screenplay by Jesse Armstrong, Simon Blackwell, Armando Iannucci, Tony Roche “Precious: Based on the Novel ‘Push’ by Sapphire” Screenplay by Geoffrey Fletcher
“Up in the Air” Screenplay by Jason Reitman and Sheldon Turner

Writing (Original Screenplay)

“The Hurt Locker” Written by Mark Boal
“Inglourious Basterds” Written by Quentin Tarantino
“The Messenger” Written by Alessandro Camon & Oren Moverman
“A Serious Man” Written by Joel Coen & Ethan Coen
“Up” Screenplay by Bob Peterson, Pete Docter, Story by Pete Docter, Bob Peterson, Tom McCarthy


Sunday 24 January 2010

A Single Man (T. Ford, 2009)


Il professor George Falconer (Colin Firth) ha perso il proprio compagno in un incidente d'auto. Un giorno si sveglia e decide di compiere un gesto estremo.
La fragilità dell'esistenza umana, l'elaborazione del lutto e, soprattutto, la pura bellezza della gioventù.
Sembra una descrizione sintetica del capolavoro di Luchino Visconti "Morte a Venezia" e invece si tratta di "A single man", debutto dietro la macchina da presa dello stilista Tom Ford, che pure ha qualcosa in comune con il primo, a partire dalle note di Abel Korzeniowski, memori della intramontabile Sinfonia n. 5 di Mahler.
Il tema dell'omosessualità funge da contesto entro il quale si svolge la vita del protagonista (un bravissimo Colin Firth, purtroppo doppiato molto molto male, proprio come gli altri) e contribuisce ad incrementarne il senso di alienazione, sullo sfondo di un' America paralizzata dalle minacce della Guerra Fredda.
Il titolo ha un duplice significato: "un uomo senza compagno" e "un solo uomo".
Ebbene, il film è sicuramente una commovente e nostalgica storia d'amore, ma è soprattutto la visione del mondo di un uomo che ha una sensibilità diversa rispetto ai più e che si trova alla costante ricerca di una perfezione minuta in un macrocosmo freddo e decadente. Tom Ford si dimostra regista di talento, amante delle forme e dei colori e sobrio nella rappresentazione, mai didascalico o compiaciuto. Il film è appesantito da qualche lungaggine eccessiva (ad esempio il dialogo nel bar tra il professor Falconer e un suo giovane studente), un difetto perdonabile dal momento che si tratta di un esordio.



Screen Actors Guild Awards (motion picture) - Winners



Molto spesso i vincitori del premio Oscar riflettono le preferenze espresse dai SAG awards.

- Best performance by a Cast: "Inglorious Basterds"

- Best Actor: Jeff Bridges ("Crazy Heart")

- Best Actress: Sandra Bullock ("The Blind Side")

- Best Supporting Actor: Christoph Waltz ("Inglorious Basterds")

- Best Supporting Actress: Mo'Nique ("Precious: based on the novel 'Push' by Sapphire")

Saturday 23 January 2010

Avatar (J. Cameron, 2009)


Jake Sully (Sam Worthington), ex marine paraplegico, accetta di sostituire il gemello morto in una spedizione scientifica diretta sul pianeta alieno di Pandora.

Chiunque abiti in un luogo dotato di mezzi di comunicazione di massa sa che "Avatar" è un film dagli effetti speciali assolutamente strabilianti. E lo sono, senza ombra di dubbio. Per questo sarebbe inutile e presuntuoso, da parte di chi scrive, elencare le innumerevoli meraviglie che ciascun paio di occhi deve necessariamente vedere per credere. D'altronde bisognava aspettarselo da un film di James Cameron, perfezionista estremista della settima arte.

Sicuramente egli non si è accontentato di rivoluzionare per sempre il modo in cui intendiamo il cinema secondo canoni meramente visivi ed ha predisposto uno strumentario più che idoneo a creare un film completo sotto ogni aspetto, a partire da una sceneggiatura che ha un buon ritmo e non annoia. Il cast è in ottima forma, in primis il bravo protagonista Sam Worthington e la sempreverde Sigourney Weaver nel ruolo del capo della spedizione scientifica, ed è adiuvato dalle note del veterano, nonché fedele collaboratore del regista, James Horner.

I fan di Cameron dai tempi di "Terminator" e "Aliens" saranno più che appagati dalle lunghe sequenze d'azione allo stato puro, anche se la vena romantica che ha trasformato il regista in re degli Oscar con il suo "Titanic" oramai quasi tredici anni fa si manifesta nella natura di Pandora e nel nuovo valore che assume il termine "romantico" in tale contesto. Infatti, ad avviso di chi scrive, non bisogna scorgere nella trama di "Avatar" il messaggio ultimo del film, ossia un'esortazione all'integrazione culturale alla "Pocahontas" che pure, in una qualche misura, sicuramente c'è. "Io ti vedo". Questo è il saluto della popolazione indigena dei Na'vi e sta a significare il legame spirituale che unisce tutti gli esseri viventi, quindi la Natura nel suo complesso, alla divinità. Il protagonista è un rude disilluso proveniente da un mondo in profonda decadenza che impara a fermarsi e scoprire il rigoglio di un mondo colorato e spirituale, imparare ad apprezzare la silenziosa delicatezza dei suoi abitanti più piccoli, il fervore di una popolazione indissolubilmente legata alle proprie tradizioni e l'amore nella sua forma più pura e innocente. In altre parole, Jake Sully scopre il Bello, ossia il Vero.

Al di là delle note filosofeggianti, inconsapevoli o meno, il romanticismo di Cameron, nonché la sua minuziosità, impera in quei momenti: proprio allora il 3D si rivela in tutto il suo inimmaginabile splendore.

Un'ultima nota finale: il doppiaggio di questo film non è così male. Sembra incredibile, ma è vero.

Thursday 21 January 2010

BAFTA 2010. Winners (22/02/2010)




Best film

Avatar

An Education

The Hurt Locker

Precious

Up in the Air

Leading actor

Jeff Bridges (Crazy Heart)

George Clooney (Up in the Air)

Colin Firth (A Single Man)

Jeremy Renner (The Hurt Locker)

Andy Serkis (Sex & Drugs & Rock & Roll)

Leading actress

Carey Mulligan (An Education)

Saoirse Ronan (The Lovely Bones)

Gabourey Sidibe (Precious)

Meryl Streep (Julie & Julia)

Audrey Tautou (Coco Before Chanel)

Supporting actor

Alec Baldwin (It's Complicated)

Christian McKay (Me and Orson Welles)

Alfred Molina (An Education)

Stanley Tucci (The Lovely Bones)

Christoph Waltz (Inglourious Basterds)

Supporting actress


Anne-Marie Duff (Nowhere Boy)

Vera Farmiga (Up in the Air)

Anna Kendrick (Up in the Air)

Mo'Nique (Precious)

Kristin Scott Thomas (Nowhere Boy)

Outstanding British film

An Education

Fish Tank

In the Loop

Moon

Nowhere Boy

Outstanding debut by a British writer, director or producer

Lucy Bailey, Andrew Thompson, Elizabeth Morgan Hemlock, David Pearson (directors, producers – Mugabe And The White African)

Eran Creevy (writer/director – Shifty)

Stuart Hazeldine (writer/director – Exam)

Duncan Jones (director – Moon)

Sam Taylor-Wood (director – Nowhere Boy)

Director

James Cameron (Avatar)

Neill Blomkamp (District 9)

Lone Scherfig (An Education)

Kathryn Bigelow (The Hurt Locker)

Quentin Tarantino (Inglourious Basterds)

Original screenplay

The Hangover (Jon Lucas, Scott Moore)

The Hurt Locker (Mark Boal)

Inglourious Basterds (Quentin Tarantino)

A Serious Man (Joel Coen, Ethan Coen)

Up (Bob Peterson, Pete Docter)

Adapted screenplay

District 9 (Neill Blomkamp, Terri Tatchell)

An Education (Nick Hornby)

In the Loop (Jesse Armstrong, Simon Blackwell, Armando Iannucci, Tony Roche)

Precious (Geoffrey Fletcher)

Up in the Air (Jason Reitman, Sheldon Turner)

Film not in the English language

Broken Embraces

Coco Before Chanel

Let the Right One In

A Prophet

The White Ribbon

Animated film

Coraline

Fantastic Mr Fox

Up

Music


Avatar (James Horner)

Crazy Heart (T-Bone Burnett, Stephen Bruton)

Fantastic Mr Fox (Alexandre Desplat)

Sex & Drugs & Rock & Roll (Chaz Jankel)

Up (Michael Giacchino)

Cinematography


Avatar

District 9

The Hurt Locker

Inglourious Basterds

The Road

Editing

Avatar

District 9

The Hurt Locker

Inglourious Basterds

Up in the Air

Production design

Avatar

District 9

Harry Potter and the Half-Blood Prince

The Imaginarium of Doctor Parnassus

Inglourious Basterds

Costume design

Bright Star

Coco Before Chanel

An Education

A Single Man

The Young Victoria

Sound


Avatar

District 9

The Hurt Locker

Star Trek

Up

Special visual effects

Avatar

District 9

Harry Potter and the Half-Blood Prince

The Hurt Locker

Star Trek

Makeup & hair

Coco Before Chanel

An Education

The Imaginarium of Doctor Parnassus

Nine

The Young Victoria

Short animation

The Gruffalo

The Happy Duckling

Mother of Many

Short film


14

I Do Air

Jade

Mixtape

Off Season

The Orange Rising Star Award (voted for by the public, nominations announced earlier this month)

Jesse Eisenberg

Nicholas Hoult

Carey Mulligan

Tahar Rahim

Kristen Stewart